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IL FASCINO DELLA STORIA - L'INCANTO DELLA NATURA - L'ARTE DELL'OSPITALITÀ

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La Villa di Bivigliano, austero ed imponente edificio di impianto buontalentiano realizzato sulle vestigia del castello dei Cattani di Cercina, è il risultato della trasformazione effettuata dalla famiglia Ginori alla fine del Cinquecento. Preceduta da un ampio prato all’inglese cui fanno ala due file di cipressi, e fiancheggiata sulla sinistra dall’elegante cappella dedicata alla Madonna della Neve, la villa si stende su un pianoro che domina un ambiente collinare di grande suggestione paesistica.
Sulla sobria ed elegante facciata principale, strutturata in cinque assi di aperture, si staglia il monumentale portale balconato che rimanda ad un ambito propriamente seicentesco, insieme alla porta finestra decorata con una deliziosa valva di conchiglia al centro della facciata che guarda il giardino all’italiana, e alle ampie finestre balaustrate del fronte laterale destro che illuminano le scale interne.
Dal portone principale si accede all’ampio salone centrale, a doppia altezza e con ballatoio, intorno al quale si sviluppano gli altri ambienti del piano terreno e le stanze del primo piano. Sempre da qui, attraverso una infilata di aperture, già si scorgono il giardino italiano, con bella fontana centrale e quattro aiuole quadrate, ed il pomario retrostanti che, disposti a terrazzamenti, proseguono nel belvedere, dove la vista domina un ambiente collinare di grande suggestione paesistica delimitato sulla destra dal monumentale viale dei cipressi.
Il parco, con le sue sequoie, abeti bianchi, cipressi e pini di varie specie, querce e cedri, presenta una planimetria imperniata su un grande viale centrale rettilineo che, partendo da un cancello in pietra, scende fino ad una piccola radura, in mezzo alla quale si trova una siepe circolare che nasconde le residue vestigia di una fontana. Subito dopo, il terreno comincia a salire e si presenta in tutta la sua maestosità una grande grotta rustica in pietra, con fontana e soprastante terrazza con balaustra, raggiungibile attraverso una scala a chiocciola interna.
Alla metà dell’Ottocento il parco è stato trasformato ed ingrandito dalla famiglia Pozzolini, che lo ha arricchito di una interessante collezione di piante esotiche.

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